Fra Tommaso Acerbis, umile cappuccino laico nato 450 anni fa, oggi ha avuto una giornata tutta per lui.
In anticipo di qualche mese dalla beatificazione, in
programma il 21 settembre in cattedrale a Bergamo, questa mattina si è tenuta una giornata di studi presso la chiesa del Sacro Cuore nel centro dei padri
Dehoniani ad Albino (Bg). Mentre nel pomeriggio il vescovo di Bergamo, monsignore Francesco Beschi, ha presieduto le solenni celebrazioni nella chiesa del
paese natale di Fra Tommaso: Olera.
Molte le voci autorevoli che sono intervenute durante la mattinata. Dopo l’introduzione di fra Angelo Borghino, si sono succeduti fra Carlo Calloni, postulatore
generale dei frati minori cappuccini, che si è soffermato sugli aspetti storici del periodo di Tommaso; Alessandra Bartolomei Romagnoli, docente alla Pontificia
Università Gregoriana, che si è occupata della mistica del frate e infine fra Rodolfo Saltarin, vice-postulatore della causa di beatificazione, che ha delineato a
fondo la personalità di Tommaso attraverso vita, opere e devozioni.
Tra i tanti temi, la riflessione si è spesso concentrata su uno degli aspetti che caratterizzano Fra Tommaso, il suo essere mistico.
«Ogni mistico – spiega Padre Rodolfo - è sempre un uomo che è davanti al Signore, passa il suo tempo contemplando il Signore, ma al contempo questo non
significa che non operi, che il suo essere non sia di beneficio. Ad esempio fra Tommaso ha operato: oltre alla sua vicinanza agli umili ha avuto contatto con le
persone più autorevoli del tempo a cominciare dall’imperatore Ferdinando II, suo fratello arciduca e tutte le altre arciduchesse, persone che si sono convertite
dopo aver parlato con lui. Il contemplativo è sempre un contemplativo in azione. Mai stanco di raggiungere anime per portarle al Signore e questa è una cosa
significativa e interessante nella chiesa cattolica. Il mistico non è uno che si disinteressa del mondo e si apparta lontano da esso, ma al contrario si discosta
per immergersi meglio e soprattutto per inserirsi nel mondo in termini molto significativi».
I presenti hanno ricevuto la biografia su Fra Tommaso scritta da padre Rodolfo.
I numerosi cappuccini presenti (in Val Seriana sono giunti frati da tre province cappuccine: Milano, Veneto e Venezia) e tanti fedeli nel pomeriggio si sono
riversati a Olera.
Nella chiesa parrocchiale (dedicata a San Bartolomeo) il vescovo di Bergamo ha ringraziato il Signore, Papa Benedetto e chi ha lavorato per rendere possibile
questo dono per la Chiesa Bergamasca. Nella sua omelia si è concentrato su tre aspetti: l’essenzialità, la sua condizione di frate
francescano e la dimensione mistica di Tommaso.